Cosa è la Merkaba

La parola Mer-Ka-Ba è composta da tre sillabe corrispondenti a tre parole: Mer, Ka, Ba. Queste parole provengono dall’antico Egitto. Esistono diversi modi di pronuncia della parola Mer-Ka-Ba come Mer-Ka-BahMer-Ka-Va e Mer-Ka-Vah.

“Mer”, si riferisce a un tipo specifico di luce che era noto in Egitto al tempo della XVIII dinastia, quando le religioni furono riorientate alla venerazione di un solo Dio della creazione.
Mer era visto come due campi contro-rotanti di luce che ruotano nello stesso spazio. Questi campi iniziano a ruotare sotto l’impulso di particolari atti respiratori.

“Ka”, si riferisce allo spirito individuale della persona;

“Ba”, si riferisce all’intepretazione dello spirito di una realtà particolare. Nella realtà umana, Ba si definisce generalmente come il corpo o la realtà fisica.
In altre realtà dove lo spirito non possiede corpo, Ba si riferisce ai suoi concetti o alla sua interpretazione della realtà nel regno in cui essi esistono.

Cos’é la MerKaBa

La Mer-Ka-Ba è un campo contro-rotante di luce, attivato dalla rotazione di forme geometriche specifiche che influiscono simultaneamente sul nostro spirito e il nostro corpo.
È un veicolo che può aiutare la mente il corpo e lo spirito ad accedere e a sperimentare altri piani di realtà e potenziali di vita.
In verità Mer-Ka-Ba è molto più di questo.
Coloro i quali frequenteranno il Workshop del Fiore della Vita+ (Flower of Life+) e che apprenderanno la meditazione Mer-Ka-Ba, potranno apprendere molte più cose su sé stessi, potranno connettersi con il loro Sé Superiore e potranno accedere ad un nuovo livello di coscienza.
La Mer-Ka-Ba è uno strumento che aiuta noi umani a raggiungere il nostro pieno potenziale, un campo di energia cristallina che comprende geometrie sacre specifiche che allineano la mente il corpo e il cuore. Questo campo di energia creato dalla geometria sacra si estende intorno al corpo a una distanza che va tra i 18 e i 20 metri.
Questi campi geometrici di energia ruotano normalmente intorno al nostro corpo a una velocità prossima alla velocità della luce, ma per la maggior parte delle persone i campi ruotano a velocità più basse o hanno smesso di girare per mancanza di attenzione o di uso.
Quando questo campo viene riattivato ed esso ruota in modo appropriato è chiamato Mer-Ka-Ba. Una MerKaBa completamente attivata somiglia come struttura ad una galassia o ad un UFO.

La Mer-Ka-Ba ci permette di sperimentare una coscienza espansa, ci connette con potenziali elevati di coscienza e ripristina l’accesso alla memoria e alle possibilità infinite del nostro essere. Quando la meditazione Mer-Ka-Ba è fatta correttamente la Mer-Ka-Ba integra in modo fluido gli aspetti femminili (intuizione, ricettività) e gli aspetti maschili (attivi e dinamici) della nostra mente e del nostro spirito.

Perché praticare la Meditazione Mer-Ka-Ba?

Quando apprenderete le tecniche della Mer-Ka-Ba nei workshop del Fiore della Vita+, non solo comprenderete intellettualmente i campi geometrici ma sperimenterete personalmente e realmente a sentirli attorno al vostro corpo.
Questi campi geometrici di energia attorno al nostro corpo possono essere attivati con una tecnica particolare, connessa con la nostra respirazione.
La meditazione MerKaBa comprende una sequenza di 17 respiri, eseguiti insieme a mudra (posizioni delle mani)che rappresentano le chiavi per un uso corretto del MerKaBa.
Attivare la Mer-Ka-Ba per mezzo della meditazione dei 17 respiri, darà per risultato un contatto più profondo con il proprio Sé Superiore e rafforzerà ogni aspetto della vostra vita.
Sarete capaci di alleviare lo stress, equilibrare la mente e le emozioni e curare voi stessi, praticando la meditazione regolarmente e costantemente. E la cosa più importante, sperimenterete e ricorderete la vostra connessione intima con Dio in un ambiente sicuro e protetto.

Perché frequentare un corso con un Facilitatore autorizzato da “Flower of Life”?

Citiamo qui alcuni fattori che riteniamo importanti per partecipare ad corso tenuto da un istruttore autorizzato del Fiore della Vita (e che fa tutta la differenza).
Primo, perché ciò che riguarda l’apprendimento delle informazioni tecniche elaborate dal lato destro del cervello devono essere perfettamente comprese.
Oggi potete trovare le istruzioni esplicative nel materiale stampato, ad esempio nei libri di Drunvalo, in alcuni video o su internet, ma come istruttori percepiamo che questo metodo di leggere e praticare del tipo “fai-da-te” non sempre porta ai risultati sperati.
Chiunque può apprendere i passaggi tecnici per mezzo di un libro o di un video. Gli alunni che partecipano ai nostri corsi e che prima avevano letto le istruzioni nel libro o su internet o attraverso le informazioni ricevute da un’altra persona, o guardato i video, spesso ci riportano commenti di questo tipo:
“Però! Ora ho davvero capito! è una sensazione completamente diversa, non ho parole per descriverla..”
oppure: “Perché voi (istruttori) non dite alle persone di partecipare al seminario?”. E così via.

In secondo luogo: la tecnica per sé stessa anche se messa in pratica correttamente, non è sufficiente. Ciò che realmente importa assieme alla messa in pratica della tecnica è la questione del lato destro del cervello.
È la volontà e il desiderio reale che si deve avere per aprire il nostro cuore all’amore incondizionato e all’Unità di tutto Ciò che esiste. Senza l’Amore Divino, la Merkaba sarà solo una serie di azioni e avrà molte limiti.

Nel seminario Fiore della Vita+, esploriamo in maniera speciale l’apertura del cuore per sviluppare la compassione, l’amore incondizionato e l’armonia interiore affinché si possa avere una esperienza diretta con l’Amore Divino.
La tecnica compie la sua funzione nella pratica e funziona molto bene, integrando il nostro essere e svincolandoci dal punto di vista polarizzato che ci fa sentire separati dal resto della vita.
Il livello in cui noi permetteremo ai nostri cuori di aprirsi sarà il livello in cui renderemo vive le nostre MerKaba attivate o i nostri corpi di luce vivi.
In terzo luogo, è importante sottolineare l’aspetto del lignaggio.
Come tutte le scuole iniziatiche, le conoscenze sono trasferite con la tradizione orale. L’energia di questa comunicazione è sostenuta nel rispetto e legittimata dalla integrità del lignaggio della Scuola.

facilitatori sono formati per assistere gli alunni passo per passo. In sanscrito esiste un termine che designa bene la forza del lignaggio: “Param Parà” (trasmissione della conoscenza per mezzo della succesione curricolare).

Geometria Sacra e Corpo di Luce

geo + metria = misurazione della terra
Geometria Sacra = lo studio delle relazioni tra le proporzioni e le forme contenute nel microcosmo e nel macrocosmo con lo scopo di comprendere l’Unità che permea tutta la vita.

Dall’antichità, gli egizi, i greci, i Maya, gli architetti delle cattedrali gotiche, artisti come Leonardo da Vinci o il pittore Georges Seurat, tutti riconoscevano nella natura forme e proporzioni speciali, che traducevano un’armonia e unità in sé
Queste rapporti di forma e proporzioni considerati sacri nella geometria, in architettura, occorrono in forma identica in altre aree dell’espressione umana, come ad esempio nella musica.

Lo studio delle armoniche, dei modelli musicali ha da sempre affascinato i compositori e gli amanti della musica. La stessa armonia nei suoni, nelle forme, nei cori, si ritrova nella natura, dal microcosmo al macrocosmo.
La Geometria Sacra è il linguaggio più vicino alla Creazione.

Perché studiare la Geometria Sacra?

Quando gli insegnamenti della geometria sono utilizzati per mostrare la verità ancestrale secondo cui tutta la vita emerge dalla stessa matrice, possiamo vedere chiaramente che la vita nasce da una medesima fonte: la forza creatrice e intelligente, capace di amore incondizionato che qualcuno chiama DIO, Le semplici verità della Geometria Sacra sono il mezzo più efficace per illustrare alla nostra mente logica l’unità di tutte le cose.

Lo studio delle relazioni tra queste proporzioni e forme ci conduce alla comprensione che tutto ciò che esiste proviene da un’unica fonte. E che noi siamo parte di essa.

tetraedro cubo ottaedro dodecaedro icosaedro

 

Nei seminari FOL/ Fiore della Vita gli allievi vengono introdotti agli insegnamenti della Geometria Sacra.

Vengono presentati i principali sistemi di coscienza e di conoscenza contenuti nello schema del Fiore della Vita, illustrando al nostro emisfero destro (il nostro lato logico) l’Unità di Tutta la Vita.
L’approfondimento dei concetti contenuti e rappresentati dalla matrice del Fiore della Vita, e i sistemi in esso contenuti, rendono chiaro il legame, l’Unità di tutte le cose.

Diventa così chiaro che tutto fa capo ad una unica realtà e che noi siamo parte di essa. Questa ragionevole certezza permette ad ognuno di riconoscersi con assoluta convinzione – di come siamo parte di un unico essere. Permette l’integrazione delle nostra parte intuitiva e logica.

D’improvviso diventiamo liberi dalla paura e svincolati dal sentimento di separazione La paura cessa semplicemente di esistere quando subentra in noi la certezza, la fiducia ragionevole nella unità di tutte le cose.

La Geometria Sacra è anche conosciuta come il “Linguaggio della Luce”. Solamente a partire dalla comprensione di questa verità e dell’apertura del cuore, possiamo integrare i due nostri emisferi cerebrali, attivando con la meditazione una ghiandola molto importante, la ghiandola pineale (le cui funzioni oggi sono ridotte al minimo).

L’Occhio di Horus

“Che l’Occhio di Horus possa portarti di
fronte al dio e brillare attraverso la sua bocca”
Iscrizione sulla piramide di Horus
“colui che governa con due occhi”

Nella mitologia egizia Horus era uno dei 5 figli di Ra e Rhea, la coppia generatrice che diede origine agli dei egizi. I suoi fratelli erano OsirideSethIside e Nefti.
Osiride successe a Ra come re dell’Egitto e sposò Iside sua sorella.
Suo fratello Set, uccise Osiride che discese agli Inferi per regnare nella Terra dei Morti.
La vedova Iside, invocò l’aiuto di suo fratello Horus per distruggere Set, e che gli facesse guerra. Osiride invece resuscitò.

L’occhio destro di Horus rappresenta l’informazione concreta, basata sui fatti, controllata dall’emisfero cerebrale sinistro. Espressioni dell’attività dell’emisfero cerebrale sinistro sono le parole, le lettere e i numeri e tutte le cose e i concetti che possono essere descritte in termini di frasi e di pensiero completi.
Esso affronta la realtà dell’universo da un punto di vista maschile.

L’Occhio Sinistro di Horus rappresenta l’informazione estetica, astratta, controllata dall’emisfero destro del cervello.
È connessa con i pensieri e i sentimenti esoterici e responsabili delle forme di intuizione. Affronta la realtà dell’universo da un punto di vista femminile.
Noi usiamo l’occhio sinistro di orientamento prevalente del lato destro del cervello per i sentimenti e l’intuizione.

La Sezione Aurea nel Codice da Vinci

…all’improvviso gli parve di essere ritornato ad Harvard, davanti ai suoi studenti del corso “il simbolismo nell’arte” e di scrivere alla lavagna il suo numero preferito. 1,618

Langdon si era voltato verso la sua aula piena di studenti ansiosi. “Chi mi sa dire che numero è?”

Un diplomato in matematica, nelle ultime file, aveva alzato la mano. “Il numero phi “. Lo pronunciava “fi”.

“Bene, Stettner” aveva commentato Langdon. “Signori, vi presento phi”. “Da non confondere con il pi greco” aveva commentato Stettner, sorridendo “come diciamo noi matematici, il phi è di un’acca più interessante del pi.”

Langdon aveva riso, ma nessun altro aveva capito la battuta. Stettner era tornato a sedere deluso.

“Questo numero phi” aveva continuato Langdon, “uno virgola seicento= diciotto, è un numero molto importante per l’arte. chi mi sa dire il perché?”

Stettner aveva cercato di riabilitarsi. ” Perchè è bello?”. Tutti avevano riso.

“A dire il vero” -aveva commentato Langdon , -” Stettner ha di nuovo ragione. In genere , phi è considerato il più bel numero dell’universo.”

Le risate erano cessate e subito Stettner aveva sorriso.

Mentre caricava il proiettore delle diapositive, Langdon aveva spiegato che il numero “phi” dalla sequenza di Fibonacci, una progressione famosa non solo perché la somma di due termini adiacenti era uguale al termine successivo, ma perché il quoziente di due numeri adiacenti tendeva sorprendentemente al valore 1, 618, phi!

Nonostante la bizzarra origine matematica del phi, aveva spiegato Langdon, il suo più sorprendente aspetto era il suo ruolo di mattone fondamentale della natura. Piante, animali e persino uomini avevano misure che rispettavano esattamente il rapporto tra phi e uno.

“L’onnipresenza del phi in natura” aveva detto Langdon mentre spegneva la luce, “va chiaramente al di là delle coincidenze e perciò gli antichi pensavano che fosse stato stabilito dal Creatore dell’universo. I primi scienziati la chiamarono ” proporzione divina”.

” Un momento,” aveva detto una giovane donna seduta in prima fila. “Io sono diplomata in biologia e non ho mai visto questa divina proporzione in natura.”

” No?” Langdon aveva sorriso. “Non ha mai studiato il rapporto tra femmine e maschi in un alveare?”

“certo, le femmine sono sempre in numero superiore ai maschi.”

” Esatto. E sa che in qualsiasi alveare si prende il numero delle femmine e lo si divide per quello dei maschi di ottiene sempre lo stesso numero?”
“Davvero?”
” Si, Il numero del phi.”

La ragazza era rimasta a bocca aperta. ” non è possibile!” – ” certo che lo è!” aveva ribattuto Langdon, sorridendo, e aveva proiettato la diapositiva di una conchiglia. “riconosce questa?” ” È un nautilus”, aveva detto la diplomata in biologia ” un mollusco cefalopodo che pompa gas nelle camere della sua conchiglia per regolare la spinta di galleggiamento.” – ” Esatto: E mi sa dire il rapporto tra il diametro di una spira e quello della successiva?”

La ragazza aveva guardato con aria incerta le curve concentriche della spirale del nautilus. Langdon aveva annuito. ” phi, la proporzione divina, uno virgola seicentodiciotto a uno.”

La ragazza l’aveva guardato con aria stupita.
Langdon era passato alla successiva diapositiva, l’ingrandimento dei semi di un girasole. ” i semi di girasole crescono secondo spirali opposte. chi sa dire il rapporto tra una rotazione e la successiva?”

” il numero phi?” avevano chiesto tutti.
“Tombola!”
Langdon aveva continuato a proiettare altre diapositive, ma assai più in fretta: una pigna e la sua suddivisione secondo due serie di spirali, la disposizione delle foglie sui rami, i segmenti di alcuni insetti. Tutti rispettavano in modo stupefacente la proporzione divina.

“Incredibile” aveva esclamato qualcuno. ” d’accordo,” – aveva commentato qualcun altro “ma cosa c’entra con l’arte?”
“Ah,!” aveva esclamato Langdon, ” sono lieto che l’abbia chiesto.” Proiettò un’altra diapositiva: una pergamena ingiallita in cui si scorgeva il famoso nudo maschile di Leonardo da Vinci, l’uomo vitruviano, così chiamato dal nome di Marco Vitruvio, il grande architetto romano che aveva tessuto le lodi della proporzione divina nel suo libro De Architectura.
” Nessuno capiva meglio di Leonardo da Vinci la divina struttura del corpo umano. Leonardo disseppelliva i corpi per misurare le proporzioni esatte della struttura ossea umana. Fu il primo a mostrare che il corpo umano è letteralmente costituito di elementi che stanno tra di loro in rapporto di phi.”

Tutti l’avevano guardato con aria dubbiosa. “Non mi credete?” li aveva sfidati Langdon , ” la prossima volta che fate la doccia, portatevi un metro.”

Un paio di giocatori di football avevano riso di lui. ” Non soltanto voi scimmioni insicuri” aveva continuato Langdon. “Tutti , maschi e femmine. Fate la prova. Misurate la vostra altezza poi dividetela per la distanza da terra del vostro ombelico. Indovinate che numero si ottiene.”

“non phi!” aveva detto uno degli “scimmioni”. “Proprio phi, invece” – aveva risposto langdon. ” uno virgola seicentodiciotto. Volete un altro esempio? Misurate la distanza dalla spalla alla punta delle dita e dividetela per la distanza dal gomito alla punta delle dita. Di nuovo phi. Altro esempio? Dal fianco al pavimento diviso per la distanza dal ginocchio al pavimento. di nuovo phi. Le articolazioni delle dita, le sezioni della colonna vertebrale, Ancora phi. Amici miei ciascuno di voi è il tributo ambulante alla proporzione divina.”

Il codice Da Vinci
Dan Brown
Mondadori

Egitto: scuola di misteri

Gli insegnamenti del Fiore della Vita e della Geometria Sacra traggono origine dall’antica Scuola Misterica Egizia, detta “Scuola dell’Occhio Destro di Horus” che prosperò nell’antico Egitto all’epoca della XVIII Dinastia, sotto il regno del grande Faraone Akhenaton. In un epoca in cui il politeismo era vigente, Akhenaton introdusse l’idea del monoteismo – la fede in un solo Dio.

Chi aspirava ad entrare in questa scuola era tenuto innanzitutto a trascorrere 12 anni di iniziazione seguendo gli insegnamenti della “Scuola dell’Occhio Sinistro di Horus”.
Qui gli allievi passavano per varie iniziazioni che si tenevano nei templi lungo il fiume Nilo. Queste iniziazioni erano associate alla capacità di gestire le emozioni (paure, passioni, sessualità, tantra, etc.). Solo dopo aver compreso questi insegnamenti, l’aspirante era abilitato a ricevere per altri dodici anni gli insegnamenti della “Scuola dell’Occhio Destro di Horus”.
Colà riceveva iniziazioni riguardati la Geometria Sacra e le sue relazioni con l’universo e con tutto ciò che esiste – l’Unità di tutti e di tutto. Era una scuola di Immortalità.

Tutte le informazioni che sono state raccolte dallo studio delle iscrizioni delle tombe egizie, sui muri e nei templi, sono insegnamenti della “Scuola dell’Occhio Sinistro di Horus”. L’Unica informazione incontrata sino ad oggi derivante dalla Scuola dell’Occhio Destro di Horus, si trova, secondo Drunvalo, sotto le piramidi.

Drunvalo ricevé un messaggio di Toth che lo invitava a re-introdurre nel mondo gli insegnamenti di questa scuola e del simbolo del Fiore della Vita. Questo simbolo si trova perfettamente disegnato, scolpito, sul soffitto dell’antico Tempio di Osiride ad Abydos.